venerdì 19 ottobre 2012

200,000 - L'incontro

In fin dei conti il giro è sempre lo stesso,
i locali son sempre quei due o tre a rotazione, dipende dal tempo, dalla voglia di guidare e da chi si vuol vedere.
Noi?... noi siamo sempre gli stessi tre di sempre, profondamente diversi ma molti simili per età e voglia di vivere. Terza o quarta birra per loro, io come al solito sorseggio la mia seconda media, che sarà anche l'ultima della serata. Ne faccio tante di cavolate ma io e l'alcol non riusciamo ad andar d'accordo.
Siamo praticamente di casa quì dentro, conosciamo il proprietario, le cameriere (si.... due in particolare possiamo dire di conoscerle più che bene) ed oramai anche i frequentatori di questo posto raramente ci sorprendono.
Seduti agli sgabelli del bancone, si fa la solita radiografia alla sala, stracolma, tanto per farci due risate o eventualmente per trovare nuove facce interessanti.
"Marco..... e quelle?", mi giro dove è puntato il dito del mio amico (la mia metà bastarda.... di quelle rare persone con cui non devo neanche parlare, lo devo solo guardare ed è tutto chiaro.... però lui è diretto, impertinente, impulsivo, menefreghista... ma soprattutto non fa nulla per nasconderlo, la classica persona che la gente 'perbene' in strada guarda male, o se son donne si mettono la mano sulla borsetta.... lui.... io? .... ) e noto i due volti nuovi della serata.
Due signore (oggi direi ragazze..), bell'aspetto, molto curate e vestite in modo giovanile, jeans e maglietta una, pantaloni di cotone neri e camicia bianca l'altra.
Alzo le spalle e sorrido al 'bastardo', lui prende il suo boccale e ciondolante si dirige verso il tavolo delle due malcapitate. Non so di preciso cosa si siano detti, ma tanto ciò che contava era il risultato finale. Un paio di volte indica a noi che siamo sul bancone, poi lo vedo dirigersi verso un tavolo più grande che si stava svuotando.
Mi giro verso il ragazzo che si occupa di far accomodare le persone o di cacciarle quando è tutto pieno (come ora...):
"Stè !!!, ci mettiamo a quel tavolo lì" ed indico il tavolo dove ora siede solo soletto il 'bastardo' con il suo boccale di birra.
Il tempo di alzarci ed arrivare al tavolo ed ora siamo in 5 a conversare allegramente a noi si sono aggiunte le due "signore". Come mio solito lascio agli altri dirigere le danze di gruppo e mi limito a qualche breve battuta o far da spalla ad una delle nuove arrivate, più che altro osservo, ascolto .... osservo.
Il "bastardo" tiene banco come da copione, ogni tre per due non perde l'occasione per invitare una delle due a casa sua, loro tra una risata e una battuta declinano sempre.
La serata volge al termine e al contrario di ciò che mi aspettavo, donna dalla camicia bianca (F. da ora, per comodità) dice guardandomi: "Grazie, della piacevole e spensierata serata, non mi dispiacerebbe ripeterla", sorride....
L'invito era troppo spudorato per non esser colto al che gli faccio: "Sono d'accordo, segnati il mio numero, quando vuoi chiama e ci rivediamo tutti (la guardo, dritta negli occhi.... e lei è li che altrettanto, fiera, sicura) insieme, per un'altra birra o magari per una cena".
Naturalmente lei (loro) non lascia nessun numero, ma si prende il mio e quello del 'bastardo', che prontamente mi aveva seguito nel offrire un mezzo per risentirci.

Circa dieci giorni dopo, verso l'ora di cena, il cellulare squilla... 
Guardo... un numero che non ho in rubrica (erano i tempi in cui ancora rispondevo a chiunque chiamasse sul mio cellulare), rispondo e dall'altra parte:

F.: Ciao Marco, sono F. !!!
Io: "F. ......F......F.....ok.... " Ciao F., mi stavo giusto chiedendo che fine avessi fatto.
F.: ride....  Bugiardo !!!

Nel giro di poche frasi, ci si accorda per una cena a due, dopo aver scartato con tremila scuse idiote, una nuova serata al pub con tutto il gruppo e una cena con gli stessi protagonisti.

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