Scrivo (scriviamo) di me (noi) qui, forse "nudo" più che mai e non sempre son sicuro di riuscir a trasmettere con le sole parole ciò che vivo o ho vissuto. Ieri sera mi è arrivato un messaggio privato su fb che mi ha stupito per quanto lo trovi "inerente" e azzeccato. Son sicuro che è più merito della perspicacia, attenzione e sensibilità della persona che non del mio modo di scrivere. In qualsiasi caso grazie delle belle parole, che dopo aver chiesto autorizzazione, riporto qui sotto, non modificando nulla.
Sai.....mi soffermo a leggere ogni tanto tra le righe del mondo di
altri......e quando leggo la triplice via......è come se leggessi tè e
lei.....e mi infondere un non so ke di stupendo.....di forte e
passionale come pochi esseri sanno provare.....mi piace
leggervi.....mentre lo faccio......sorrido penso....immagino......come
se stessi leggendo un libro.....senza fine...... Traspare di voi la
complicità.......l'eleganza del comunicare tra di voi senza mai essere
invadenti nei confronti altrui......è come se si sentisse l'aria che si è
creata in voi e tra di voi.......leggera e trasparente.....ma anche
intrigante e rara.
Una come tante, la stessa che molte volte passa e manco ti guarda in viso, troppo presa da me stessa e dai mille pensieri che ruotano e si rincorrono.
Un mucchio di difetti che smussano un carattere non sempre facile, ma molto meno difficile di tanti altri.
Cosa mi spinge a respirare ogni giorno? Il bello della vita, il multicolore che la stessa irradia e si espande dentro me.
Col sorriso ambiguo sto la maggior parte del tempo, si spegne quando il nero dei miei pensieri avanza, con placido preavviso, in cerca del mio male per il suo bene.
Mi si spegne il viso allora, muore la mia espressione e inserisco il pilota automatico. Poi è.
Ma scollo il nero, ci passo l'unghia, creando un rigo bianco, lineare, che congiunge il mio petto alla mia testa.
Sono una persona che costruisce, ma non costruita.
Non cerco icone, troppo presa dal variare della mia singolarità.
Non facile da amare, non semplice da sopportare.
Priva del dono della pazienza, metto in campo il mio raziocinio per sopperirvi.
Soppeso, guardo, considero: silente, quasi invisibile. Ma tangibile.
Difendo ciò che racchiudo nel mio cuore, con tutta me stessa, come una fiera.
Senza scrupoli con le persone che non lasciano alcun alone nel mio vissuto, metto in gioco una cattiveria atavica, condita da un retro gusto amaro, ma denso, di cui a volte sento il bisogno di assaporare.
Malfidente per concezione, applicata oggettivamente, per mia semplice comodità.
Resto una culla morbida per chi ha diritto di entrarvi.
Banale a volte per come porto avanti le mie convinzioni.
Mai unica, ma sempre doppia. Carpisco emozioni e manipolo attenzioni.
Ma umana come tutti, conscia che sono e mai sarò.
Vivo il presente, come un abitante del domani priva di memoria.
Sono e punto. Sarò mai.
Col sorriso sbocciato sulle labbra, dischiuse, indubbie, in attesa del prossimo verbo. (La Ali)
Non può una persona usare un vestito diverso ogni giorno, se le manca un corpo col quale indossarlo e portarlo.
Viaggio nuda nella mia vita, curante di tutto ciò che mi può capitare: l'incuria non fa parte del mio essere, non ancora per lo meno.
In questo percorso mi accompagni Tu: vedi oltre, percepisci ogni mio pensiero, mi manchi nel momento stesso in cui la mia bocca emette l'ultimo suono, per poi ritrovarti nel mio successivo e primo pensiero.
Vite che si incrociano, volutamente o meno, quasi per caso, che si annodano, strettamente ogni giorno sempre più.
Complicità e rispetto, nessun paletto nella conoscenza, ché rispettiamo un codice inespresso: non invadere mai e sarei escluso, viceversa ti trascino piacevolmente nel mio baratro.
Affidamento: quasi totale. Io con te, te con me. Conosci i miei segreti, colmi le mie lacune, rafforzi le mie convinzioni.
Un rapporto il Mio e Tuo che non potrà mai essere clonato.
Hai toccato le corde più profonde del mio essere, mi hai scossa, abbracciata stretta, sollevata da terra, adagiata nel tuo forte ma delicato abbraccio.
Cullata, fatta addormentare col tuo dito che sfiorava il mio viso.
Un viaggio continuo il nostro, chilometro su chilometro, ma così veloce e nostro.
E tutto il resto noi sappiamo. (La Ali)